Vino pregiato e critici

I più importanti critici di vino pregiato ed il punteggio delle loro valutazioni
I vini pregiati sono analizzati più volte nell'arco del loro processo di maturazione e, in ogni degustazione, gli viene attribuito un punteggio che rappresenta un indicatore sintetico di qualità del vino, dell’annata e della
capacità mantenere le stesse caratteristiche organolettiche nel tempo.
Ovviamente, il punteggio è importante solo se proviene da una figura ben affermata nel mondo dei vini pregiati e per questo, di fatto, sono pochi i critici di vino a livello mondiale che con le loro parole possono determinare il successo o fallimento di un vino.
Per molti vini pregiati ricevere un punteggio elevato permette di far partire la spirale di prezzo al rialzo mentre ricevere un punteggio basso può determinare una riduzione del prezzo del vino. Questo discorso è sempre valido per ogni successiva degustazione di una certa annata nel corso del tempo. Infatti i punteggi inizialmente dati, attribuiti durante un certo momento della maturazione del vino, possono essere rivisti al rialzo o al ribasso in momenti successivi.
Se hai deciso di investire in modo autonomo, comprando e rivendendo vini pregiati presta molto attenzione a questo articolo. I critici e i relativi punteggi di qualità infatti, rappresentano uno dei fattori più importanti da tenere in considerazione prima di investire in vino pregiato.
Vino pregiato e critici più rilevanti: scopriamoli insieme
I critici che hanno fatto la storia del mercato del vino pregiato sono essenzialmente quattro:
Robert Parker
Robert Parker con il suo Wine Advocate. Negli anni ’70, Robert Parker, un avvocato americano allora sconosciuto, iniziò a scrivere delle recensioni periodiche su vini pregiati in una sua newsletter nata come passione personale con il nome The Wine Advocate. Ogni vino veniva descritto a parole e valutato in modo quantitativo con un punteggio da 0 a 100.
Questo sistema di classificazione venne ben presto adottato dall’interno mercato come indicatore sintetico di qualità soprattutto quando Parker divenne una vera e propria celebrità di fama mondiale tra i critici di vino per aver predetto che la vendemmia del 1982 sarebbe stata la migliore di sempre nella storia del territorio di Bordeaux, in contrasto con i principali critici del tempo.
Ma oltre a questo evento simbolico, Parker è riconosciuto per aver reso popolare il vino pregiato presso l’uomo comune ed aver valutato il vino sempre per quello che era senza tener conto del prestigio del produttore. Ovviamente le sue valutazioni come quelle di tutti i critici non sono del tutto imparziali perché sono influenzate in primo luogo dai gusti personali su come deve essere il vino di qualità.
Una piccola curiosità legata a Parker
Nel caso di Parker, lui prediligeva i vini rosso intensi, concentrati e con alto contenuto alcolico. Molti produttori per cercare di ottenere un buon punteggio da questo critico hanno nel tempo modificato la loro produzione per renderla più concentrata ed alcolica ed ottenere un punteggio più elevato da Parker e quindi un prezzo più alto per i loro vini. Questo fenomeno è conosciuto come “effetto Parker”.
Le recensioni di Parker hanno avuto inizio con una semplice newsletter scritta per passione dopo il lavoro ma oggi sono diventate l’attività principale organizzata in siti internet, blog, riviste e libri che portano avanti il brand del fondatore del The Wine Advocate. Parker è principalmente specializzato nei vini di Bordeaux, del Rodano e della California. Nel corso del tempo però ha formato ed è stato affiancato da altri critici per coprire altre regioni importanti.
Wine Spectator
È probabilmente la rivista ed il sito internet a più ampia diffusione nella nicchia del vino anche grazie alla pubblicazione frequente e massiccia di recensioni su un numero elevatissimo di vini. È Stato reso famoso dalle recensioni di James Suckling (per Bordeaux) e James Laube (per la California) anche se Suckling dal 2010 a smesso di lavorarci per fondare un’attività autonoma.
Il processo di valutazione del vino è caratterizzato da degustazioni al buio, senza sapere l’etichetta del produttore per non esserne influenzati e gli standard delle valutazioni e la loro consistenza nel tempo ha reso il punteggio attribuito dallo Wine Spectator uno tra i migliori in termini di credibilità ed oggettività. Tra i vari critici si ricordano in particolare anche Harvey Steiman (Australia), Bruce Sanderson (Borgogna e Champagne) e James Molesworth (Rodano).
Stephen Tanzer.
È diventato famoso a partire dagli anni ’80 con il suo International Wine Cellar che tuttavia nel 2014 è stato fuso con il magazine Vinous del critico italiano Antonio Galloni, un’altra figura nota nel mondo del vino per aver lavorato per anni per Robert Parker come critico specializzato principalmente in vini italiani.
Mentre lavorava da solo, Tanzer si è fatto distinguere per essere uno dei critici di vino più sobri e severi con punteggi sempre più bassi rispetto agli altri critici di fama comparabile sui medesimi vini. Inoltre, il suo linguaggio è generalmente più tecnico e per questo riesce a comunicare meglio con gli esperti che con gli amatori.
Il suo focus principale è sempre stato la Borgogna e Rodano. Tutti gli archivi dell’International Wine Cellar sono oggi ancora disponibili sul nuovo sito web gestito da Galloni.
Allen Meadows
Allen Meadows di Burghound. Meadows ha sempre avuto una forte passione per i vini della Borgogna e l’ha fatta diventare il suo lavoro principale dopo essersi licenziato dal ruolo di capo della finanza di
una grande azienda americana.
Come ho già precisato in altri articoli, la Borgogna è il luogo di nascita dei vini pregiati più costosi, di produzione spesso molto limitata e dove è spesso difficile anche solo distinguere un produttore da un altro. È un territorio per veri esperti e per persone estremamente facoltose che possono permettersi di pagare migliaia di euro per una bottiglia di vino. Le sue valutazioni sono spesso molto basse e per questo a Meadows è stato attribuito il nomignolo “Mister 90 punti”. Una sua valutazione di 90 punti spesso corrisponde ad un punteggio di 94-96 da parte di Parker per lo stesso vino.
Il punteggio e la sua influenza sul vino pregiato
Inizialmente, le recensioni più importanti in tema di vini pregiati erano quelle pubblicate dalla rivista inglese Decater e basate su un sistema di valutazione da 0 a 5 stelle. Tuttavia, questa scala era troppo ampia e vaga per classificare in modo minuzioso la qualità dei diversi vini e non ha mai preso molto rilevanza in questo mercato.
Al contrario, la classificazione in punteggio da 0 a 100 introdotta da Parker viene utilizzata come lo standard a livello globale.
Oggi, per poter considerare un vino come potenziale investimento è necessario che almeno un critico importante lo abbia degustato attribuendogli un punteggio di almeno 90, meglio ancora se superiore a 95.
Bisogna anche considerare che ogni punto su questa scala determina un drastico aumento della qualità del vino, un po’ come succede per la scala Richter nei terremoti. Quindi, anche se separati da un solo punto due
vini dello stesso produttore ma di diverse annate con punteggio di 94 e 95 (oppure 99 e 100) sono in realtà considerati molto distanti tra loro sia per qualità che per prezzo!
Su quali vini pregiati conviene investire?
Oltre a saper individuare i principali vini pregiati su cui investire, a questo punto potresti domandarti se ha senso investire in vini che hanno un punteggio inferiore a 98 oppure puntare solo a quelli “perfetti” con punteggio 100 o 99. Io penso sempre che abbia molto senso considerare
anche vini con punteggio più basso come 92 o 94 perché alla fine a noi interessa non tanto il prezzo che può raggiungere un bottiglia quanto l’incremento percentuale che questo prezzo può avere nel tempo. Per farti un esempio, spesso è più facile che una bottiglia da €500 e punteggio 98 venga venduta dopo 10 anni a €1,000 che una bottiglia con punteggio 100 da €4,000 venga rivenduta dopo un po’ di anni a €8,000, anche se ovviamente tutto può succedere!
Man mano che acquisirai familiarità con i diversi vini pregiati ed il loro prezzo ti renderai conto che il legame “punteggio-prezzo” porta a distinguere cinque diversi intervalli di punteggio.
I 5 intervalli di punteggio del vino pregiato:
- 100 punti: La perfezione. È un punteggio che molto raramente viene assegnato perché la combinazione di fattori che genera un vino da 100 punti è molto difficile e soggetta a variabili non spesso controllabili come il clima di una certa annata. Un vino che viene valutato 100 punti si stacca quindi subito da tutti gli altri e le sue valutazioni possono letteralmente salire senza limiti fino a che il vino non cessa di essere più bevibile. La rarità di questi vini è impattata in modo ancor più profondo dal consumo che li rende sempre più scarsi nel corso del tempo. Sono vini ideali per l’investimento perché possono raggiungere prezzi sempre più elevati, ma è anche vero che spesso partono da prezzi di vendita già alti quindi il guadagno percentuale nel tempo non è detto che sia sempre massimo.
- 99 punti: Quasi perfetti. Anche se alcuni potrebbero pensare che questi vini dovrebbero essere accomunati ai 100 punti in realtà secondo me è bene metterli in un'altra categoria. Prima di tutto perché il loro prezzo non sarà mai elevato quando quello di un 100 punti dello stesso tipo in circolazione ma anche perché rispetto ad un 100 punti questa categoria di vini “quasi perfetti” potrebbe avere un aumento percentuale maggiore nel caso in cui nel corso della loro maturazione subiscono una revisione al rialzo del punteggio che li fa diventare 100.
- 95-98 punti: Questo è il principale intervallo di punteggio che un investitore in vino dovrebbe valutare. Ovviamente, stiamo parlando di vini che non raggiungeranno mai i prezzi dei 99 e 100 punti anche perché è praticamente impossibile che degustazioni successive portino a un incremento del punteggio così elevato. Tuttavia, sono vini che aumentano di valore bene nel tempo e rispetto ai 99/100 punti hanno molta più domanda e offerta visto che si trovano a prezzi più bassi e sono comunque di elevatissima qualità.
- 90-94 punti: Quest’area è spesso ambigua e rischiosa per un investitore non esperto. Spesso ci rientrano vini che possono essere bevuti sia giovani che dopo un processo di invecchiamento oppure vini che sono emersi di recente da produttori con poca storia alle spalle e che potrebbero diventare nuove figure di rilievo nel mondo del vino pregiato in futuro. Inoltre, si possono anche trovare produzioni di case più blasonate ma relative ad annate non-eccezionali anche se potenzialmente potrebbero essere rivalutate in futuro (le cosiddette “annate dormienti”). È un territorio rischioso che può portare grandi soddisfazioni ma anche mancati guadagni o perdite.
- Meno di 90 punti: Questi vini non possono essere considerati vini da investimento perché mancano di uno o più fattori che li possano far aumentare di valore nel tempo.
In questo articolo quindi, ti ho presentato in maniera articolata i principali critici e il funzionamento del punteggio di qualità legato ai vini pregiati. Prima di investire in vino pregiato infatti è opportuno conoscere tutti i fattori che ne possono influenzare il suo prezzo, e i fattori presentati in questo articolo rappresentano sicuramente alcuni dei fattori più importanti da tenere in considerazione ancor prima di investire.
Prima di salutarti devo chiederti un favore!
Ogni volta che mi metto davanti al PC per scrivere articoli come quello che hai appena letto, lo faccio per passione e per informare tutti i miei lettori che, come te, amano il mondo del vino e degli investimenti alternativi.
Però ti assicuro che, al giorno d'oggi, avere e gestire un blog richiede tantissimo tempo ed energie, soprattutto a 47 anni!
Allo stesso modo ti confesso che per me non c'è cosa più gratificante di sapere che sempre più persone leggono i miei articoli. Per questo motivo, se hai trovato utile questo articolo, ti chiedo gentilmente di cliccare sul tasto "condividi", così che altre persone possano leggerlo.
Grazie, un abbraccio!
Max
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